Nel verso giusto

La sala è in bianco e nero, la luce filtra tenue. Nella penombra ci muoviamo, ci troviamo, accenniamo qualche passo, forse un ballo. M’avvicino al tuo viso, cerco il tuo respiro che ancora sa di dentifricio e vagamente di whiskey. Il sole è tramontato da un po’, magari sta per albeggiare. Stiamo racchiusi in uno spazio monocromatico, a cercare la sfumatura dei nostri occhi.

Il mio cuore è un fuoco d’artificio, e tu sei la fiamma – calore, desiderio, ardore. Che cosa dire riguardo ai miei errori? Ancora me li porto cuciti sulla pelle, ma è questo il vero gioco. Ci divertiamo a guidare e a lasciarci guidare ondeggiando e talvolta piroettando sul pavimento a scacchiera, nell’aria densa da respirare. Non ti lasci impressionare facilmente.

Piroettiamo in un punto strano del nostro universo, con il sole in pieno viso, con  dei sentimenti diversi nelle tasche ed in fondo alla gola. Stiamo stesi di fronte al camino, il fuoco è rosso, avvolgente – le tue braccia che mi cercano, che mi stringono e soddisfano. Non importa quante cicatrici ci trasciniamo sul cuore. Carezzi dolcemente le mie costole, i miei fianchi, le mie gambe. Può darsi che sia tutto un gioco, e ancora tu mi guardi senza dire una parola.

Hai il sorriso più bello che mi abbiano mai rivolto, l’unico che cerco se sono sola per strada. Se devo essere sincera con te, ho smesso di fuggirti già da tempo. Ho fermato ogni ricerca nel punto più ospitale per me – la tua pelle sfrega sulla mia. Odio quando fingi che non t’importi, e amo quando mi guardi ed inizi a fare seriamente. La stanza prende fuoco – ansimi, carezze – e noi restiamo – baci, respiri, fa caldo – stesi – bacino contro bacino, il mondo va nel verso giusto – e sì, il mondo va davvero nel verso giusto.        ©

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